“La memoria è tesoro di tutte le cose”
Marco Tullio Cicerone
È con questo aforisma di lontana nostalgia liceale che guardo con sgomento ciò che rimane dei “Giardini William Ingrosso”, spazio pubblico che il compianto sindaco Ingrosso volle come testimonianza dell’amore che nutriva per la sua Città e per i suoi cittadini: un’area che, grazie al verde, all’amore per l’arte e allo stare insieme, potesse riunire grandi e piccoli in un’armonia mai più raggiunta. Un sogno divenuto realtà appena a pochi giorni prima di quel tragico incidente è avvenuto il 2 febbraio del 1999 che tolse alla sua famiglia e alla sua Città un’eccellenza ed uno spirito libero, dedito al bene di tutti. Molti definirono quella stagione la primavera di Casarano”.
Cosa è rimasto ora di quei giorni formidabili?
Uno scavo che deturpa quell’oasi e che ha indotto ad abbattere alberi secolari come neanche la bomba inglese del 14 agosto del 1943 riuscì a compiere, rimozione della cassa armonica in rame in puro stile Liberty pensato e progettato da lui stesso, l’espianto delle ultime palme Phoenix che facevano parte del palmeto distrutto in gran parte della furia del punteruolo rosso, all’epoca orgoglio della nostra città e meta di tour dai vicini villaggi turistici sulla costa, il ripristino di una strada che fiancheggia la Chiesa dell’Immacolata, fonte sicura di ulteriore inquinamento veicolare ed infine la più assoluta mancanza di rispetto per l’esportazione e l’abbandono sul selciato del sostegno che riportava la targa della dedica dei giardini stessi. Ora, quindi, resta ben poca cosa da dire o da fare, con un gran sentimento di dispiacere per tanto lavoro sprecato, per quelle scarpe sporche di terra che solcavano ogni giorno gli spazi destinati ai giochi di bambini e che etichettavano il sindaco con grande simpatia da tutti. Avremmo accettato con comprensione un progetto di recupero e di restauro conservativo dopo tanti anni di distanza da quell’evento, ma mai ci rassegneremo alla cancellazione della memoria di un’intera generazione di sognatori. Chiudo queste brevi parole con una citazione di Primo Levi che mi pare molto adatta alla circostanza:
“La memoria è come il mare: può restituire brandelli di ricordi a distanza di anni”
Leda Schirinzi Ingrosso