di ALBERTO NUTRICATI da La Gazzetta del Mezzogiorno del 05.09.2024
CASARANO – Sono ben due i record stabiliti dal casaranese Gianluca Belgrado, grazie al lancio della sonda stratosferica che ha personalmente progettato e costruito.
Lunedì scorso, intorno a mezzogiorno, il 24enne casaranese, autodidatta appassionato di astronomia, scienza e fotografia, ha effettuato il lancio da Nardò.
Si tratta di un pallone gonfiato a idrogeno che è riuscito a superare la troposfera e a spingersi sino alla parte superiore della stratosfera, toccando quota 41.800 metri e stabilendo il record italiano. Quello mondiale, per un pallone amatoriale, è di 45mila metri.
Il volo, durato complessivamente 2 ore e 43 minuti, è valso al giovane salentino anche un record del mondo. A bordo della sonda, infatti, viaggiava un aeroplano di carta con un trasmettitore che, dopo lo scoppio del pallone, è stato lanciato da poco meno di 42mila metri. Il precedente record del mondo era di 35mila metri.
Al pallone era stato agganciato un contenitore con videocamera, fotocamera e strumenti per registrare e inviare a terra dati come la temperatura e la quota raggiunta.
A bordo della sonda vi era anche una busta di semi di ceci, che Belgrado pianterà per vedere se sono riusciti a sopravvivere al lancio. Grazie ad un paracadute, la scatola è atterrata intatta, in un vigneto nei pressi di Oria. L’aeroplano, invece, è finito in mare, all’altezza di Brindisi, ma il suo volo è stato monitorato istante per istante grazie al Gps.
«Scopo del lancio – spiega Gianluca Belgrado – era di superare il record mondiale per l’aeroplano di carta e di trasmettere in tempo reale le foto scattate. Purtroppo, questa seconda parte non ha avuto buon esito. Le foto sono state scattate, ma non trasmesse. Conto di risolvere questo problema nel prossimo lancio, che probabilmente effettuerò la prossima estate, quando le condizioni meteo saranno più favorevoli. In ogni modo, il lancio nel complesso è andato bene, anche oltre le aspettative. Pensavo che il pallone sarebbe esploso all’altezza di 38mila metri, invece, ha continuato a salire».
Belgrado non è nuovo a simili imprese.
Il 5 luglio del 2023, alle 11 del mattino, il giovane salentino aveva lanciato un altro pallone, che aveva raggiunto i 26.555 metri.
Quel lancio aveva avuto un’eco mediatica fuori dal comune, trovando spazio su testate nazionali e sulle più seguite reti televisive italiane.