Si è tenuto nella sale di Palazzo D’Elia a Casarano, giovedì scorso, il primo incontro volto alla creazione di un Comitato intercomunale per la responsabilità sociale.
L’incontro, organizzato dal Comitato Casarano libera, ha visto la partecipazione di amministratori, associazioni e singoli cittadini dei Comuni di Casarano, Racale, Taurisano, Matino, Ugento, Ruffano e Collepasso.
Presenti, inoltre, il deputato salentino Leonardo Donno e l’ex senatore Iunio Valerio Romano.
Il preoccupante aumento di episodi criminosi nei Comuni del comprensorio ha reso necessario un approccio sovracomunale al problema. È convinzione dei promotori del Comitato che occorra creare un coordinamento intercomunale per affrontare congiuntamente problematiche comuni a tutte le realtà locali.
«Abbiamo esortato i presenti – dice Libera Francioso, animatrice del Presidio Libera di Casarano e membro del Comitato Casarano libera – a fornire idee, suggerimenti sulle azioni da intraprendere. Il Comitato Casarano libera è formato da persone di buona volontà, ma che non hanno la bacchetta magica. Il problema di chi fa associazionismo è che spesso ci si sente soli. Allora è fondamentale conoscersi e riconoscersi, prendersi per mano per essere più forti. Come associazione Libera siamo presenti nelle scuole, dialoghiamo con i ragazzi. È più difficile invece arrivare a quella fascia d’età dai 18 anni in su, quando la gente, al cospetto delle problematiche lavorative ed economiche, è più disillusa e si sente abbandonata dalle istituzioni. Allora è necessario che ciascuno di noi dia il proprio contributo per creare una società migliore. Il primo passo è parlare di mafia, di criminalità. Non far finta che non esista o che non ci appartiene. Dialogando con le forze dell’ordine è emerso che l’ostacolo maggiore è l’omertà. Spesso chi non parla lo fa, non per paura, ma per indifferenza. Allora proviamo a modificare questo modo di pensare. Risvegliamo le coscienze e rimbocchiamoci le maniche».
Da più parti, nel corso dell’incontro, è stato sottolineato lo stato di isolamento nel quale si trova chi è vittima di episodi criminali e decide di denunciare.
Dal canto suo Francesco Capezza, responsabile del Presidio Libera di Casarano ha evidenziato la necessità di coinvolgere nel Comitato le istituzioni ad ogni livello, ivi compresi i Comuni non direttamente colpiti dagli atti intimidatori.
Sull’importanza della vicinanza è stato incentrato l’intervento dell’onorevole Leonardo Donno.
«Cittadini e associazioni – dice Donno – non devono essere lasciati soli in questo coraggioso percorso. Io mi dichiaro a disposizione del Comitato come suo diretto interlocutore. È importante essere tutti dalla stessa parte, poiché non bisogna combattere solo la mafia, ma anche gli atteggiamenti mafiosi che sono subdolamente presenti elle nostre comunità».
Da qui la proposta lanciata da Marco Mazzeo, membro del Comitato.
«L’idea di creare un coordinamento intercomunale – spiega Mazzeo – è una sorta di tirocinio civico. Una prima opera congiunta da fare come Comitato intercomunale potrebbe essere intitolare una strada ad Angelica Pirtoli in ciascun Comune. Tante volte parliamo di criminalità organizzata. È arrivato il momento di parlare di “comunità organizzata” o “umanità organizzata”».
A Racale, lunedì prossimo, anniversario della tragica morte di Angelica, avvenuta il 20 marzo del 1991, verrà intitolata alla piccola Angelica la biblioteca scolastica del «Bottazzi», a conclusione di un progetto sulla legalità che ha coinvolto gli studenti.
A Casarano non c’è ancora alcuno spazio pubblico dedicato alla memoria di Angelica, ma l’assessore Emanuele Legittimo, dopo aver chiarito che in passato non si è proceduto in tale direzione per la contrarietà della famiglia, si è detto disponibile a lavorare sin da subito perché ciò accada.
«In realtà – chiariscono Nadia e Gerardo Rizzello, zii di Angelica presenti in sala – all’epoca l’amministrazione comunale ha parlato solo con una familiare e non con gli altri. Noi saremmo stati più che d’accordo a dedicare un posto alla memoria della povera Angelica. La verità è che siamo stati abbandonati. Solo grazie al presidio Libera di Casarano abbiamo trovato conforto e siamo stati presi per mano per trovare il coraggio di andare nelle scuole e portare la nostra testimonianza come familiari di una vittima di mafia».
Il Comitato chiederà a tutti i Comuni aderenti di adottare una delibera con la quale designare un luogo pubblico da intitolare ad Angelica per tenere vivo il ricordo di quanto può essere crudele la mafia e creare un argine alla sua presenza cancerosa.
Si tratta solo di una delle iniziative in cantiere. Al vaglio ce ne sono diverse, a partire dagli incontri e manifestazioni itineranti nei vari Comuni, con lo scopo di rendere visibile la presenza sul territorio di un fronte comune e compatto contro la criminalità.
Solo insieme possiamo farcela.
Comitato Casarano libera